Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incaricato ieri il professor Giuseppe Conte della formazione del governo. Conte ha accettato – come da formula di rito – con riserva.
A partire dalle 12, il presidente incaricato ha iniziato a incontrare tutti i pariti, dopo aver visto ieri sera prima il presidente della Camera e poi la presidente del Senato, e stilerà la lista dei ministri da sottoporre – tra domani e sabato – al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Seguiranno il giuramento e la fiducia, preveibilmente tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina prima a Palazzo Madama e poi a Montecitorio.
Intanto cominciano ad articolarsi i giudizi delle forze politiche.
Il primo discorso di Conte
Il premier incaricato, giurista, apparso subito disinvolto davanti alle telecamere, subito dopo aver ricevuto l’incarico, ha sottolineato di voler agire da “avvocato difensore del popolo italiano”. Ha esordito sottolineando la “necessità di confermare la collocazione europea”.
Pare che alcune parti del suo discorso siano state modificate e rese più efficaci dall’intervento dle presidentge Mattarella.
I primi passi da fare
Il premier incaricato si è poi detto consapevole delle sfide che ha di fronte. “Il governo – ha elencato – dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria: è mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta l’interesse nazionale”.
LE PAROLE DI CONTE
Il contratto tra 5Stelle e Lega asse del programma
“Il contratto su cui si fonda questa esperienza – ha detto – rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento degli italiani. Lo porrò a fondamento dell’esperienza di governo nel pieno rispetto delle prerogative del presidente della Repubblica e della Costituzione. Voglio dar vita a un governo dalla parte dei cittadini”. “Sono disponibile” a fare il premier – ha evidenziato ancora – “senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità”.
“Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio, grazie a tutti”, aggiunge. “Nei prossimi giorni tornerò dal presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e in caso di esito positivo per sottoporgli le proposte sui ministri”.
Inizia la partita per la squadra di governo
Complessa, però, la partita sulla squadra di governo. La composizione della lista dei ministeri è infatti ancora incerta.
Certamente Conte e Mattarella dovranno lavorare in stretto contatto per definire una squadra che appare largamente già costruita all’esterno da Lega e Movimento Cinque stelle. Prevedibile che ora il capo dello Stato darà corpo alle sottolineature espresse nelle scorse settimane. Paletti chiari piantati dal Colle sulla politica estera, il rispetto dei Trattati, anche economici, e degli accordi internazionali. Temi fondamentali che riguardano soprarttutto tre ministeri: Esteri, Difesa e Economia.
Lo scontro su Paolo Savona
E proprio sull’Economia potrebbe esserci un contrasto forte: la Lega insiste sul nome di Paolo Savona, economista esperto e capace, ministro già all’epoca del governo Ciampi, che però da anni ha virato su posizioni fortemente critiche su Unione e Euro, negli ultimi anni. Com’è ovvio il Quirinale non gradirebbe questo nome.
In taxi al Quirinale: le notizie del 23 maggio
È arrivato puntualissimo al Quirinale, per l’incontro con il presidente Mattarella, il professor Giuseppe Conte, che si è fatto portare al colle da un taxi.
Nei palazzi della politica si parla già di una possibile fiducia al nuovo governo martedì pomeriggio o mercoledì mattina della prossima settimana al Senato. Entra in ballo anche la lista dei ministri, con relativo “totoscommesse”.
Conte si è presentato dal presidente con una cartellina bianca, forse l’elenco delle prime questioni da sottoporre al presidente della Repubblica. Il loro incontro si è protratto a lungo. È terminato dopo quasi 2 ore. Si attende ora di conoscere le intenzioni del Quirinale.
Poi è uscito a parlare con i media il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, che ha confermato che Mattarella ha dato l’incarico al professor Conte che, come da prassi, si è “riservato di accettare”.
È stata annunciata una dichiarazione del presidente incaricato, che secondo la prassi dovrebbe recarsi prima al Senato e poi alla Camera per comunicare ufficialmente di aver ricevuto l’incarico e, nei prossimi giorni, potrebbe anche fare le sue consultazioni, prima di tornare al Quirinale con una lista di ministri.
La dichiarazione di Conte
Il premier incaricato ha subito riconosciuto la collocazione europea dell’Italia, ha detto che tradurrà in pratica il programma concordato da 5Stelle e Lega.
Ha aggiunto che vuol far nascere “il governo del cambiamentio”, “dalla parte del cittadino, che tuteli i loro interessi”.
Conclude dicendo di voler essere, anche perché avvocato, “il difensore degli italiani”.
L’apprezzamento di Fico, le polemiche di Di Battista
Intanto, dopo le polemiche sollevate contro il Quirinale da Di Battista, arriva la “correzione” del presidente della Camera, Roberto Fico (nella foto sopra).
“Il presidente Mattarella sta svolgendo il proprio ruolo in maniera inappuntabile. È garante assoluto della nostra Carta e lo ha dimostrato inequivocabilmente in queste settimane, agendo in modo accorto e imparziale”: queste le parole con cui Fico risponde a Montecitorio al cronista che gli chiede un commento sull’operato del capo dello Stato nella gestione della crisi.
Forse la crisi di governo è prossima alla soluzione: le notizie della mattina del 23
Il professor Giuseppe Conte, indicato da Lega e 5Stelle come premier del governo giallo-verde, salirà alle 17.30 al Quirinale, convocato dal presidente Sergio Mattarella. In mattinata nuovo faccia a faccia tra i due leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio prima della mossa del Quirinale. L’incontro tra i due è mdurato circa un’ora. Sempre in mattinata, su espressa domanda della Presidenza della Repubblica, i due hanno confermato la proposta di conferimento dell’incarico per la formazione del governo al professor Giuseppe Conte.
Di Maio “Comincia la terza repubblica”
“Oggi comincia la terza Repubblica, ve l’avevo detto, l’avevo promesso”, ha detto Di Maio ha commentando, la convocazione di Giuseppe Conte al Quirinale. “Ovviamente il presidente decide ma se è stato convocato….”, ha aggiunto.
La Lega: “Pronti a partire”
“Soddisfazione in casa Lega per la convocazione di Conte dal presidente della Repubblica. Pronti a partire”. E’ quanto si legge in una nota della Lega.
È tutto un fiorire di dubbi intorno alla soluzione della crisi di governo, aperta dalle elezioni del 4 marzo.
Fino all’ultimo il valzer delle incertezze e dei dubbi
Quando tutto sembrava fatto, le polemiche sul curriculum di Giuseppe Conte, il candidato a Palazzo Chigi del possibile governo giallo-verde, hanno fatto slittare tutto. Nel vertice di ieri, in una insospettavbile mensa del centro di Roma, tra Di Maio, Salvini e forse anche Conte (ma la Lega nega la presenza dell’avvocato privatista), il percorso verso l’incarico ha subito una battuta d’arresto.
Potrebbe non essere oggi, mercoledì 23 maggio, infatti, il giorno in cui Mattarella conferirà il mandato al premier incaricato. Potrebbe avvenire giovedì 24 maggio (ma il condizionale ormai in questa tortuosa vicenda è d’obbligo). Quello che è certo è che, davanti alla ricomparsa dlel’ipotesi Di Maio premier, Salvini ha ribadito il suo no. E tutto sembra essere tornato in alto mare.
Incertezze sul professor Conte: le notizie del 22 maggio
Sul professor Conte, Mattarella non ha preso alcuna posizione e la figura del professore foggiano è al vaglio scrupoloso del Quirinale. Ma, anche alla luce delle polemiche sulla sua carriera universitaria e sull’atteggiamento assunto sul caso Stamina, la riflessione del Quirinale potrebbe durare almeno 24 ore in più del previsto.
Co0munque il professore di diritto privato all’Università di Firenze, resta il candidato alla Presidenza del Consiglio del governo Lega-M5s, assicura la capogruppo alla Camera Giulia Grillo che alla domanda afferma: “Ma ci mancherebbe altro!”. La deputata si è invece detta “dispiaciuta” per la “macchina del fango” che è stata accesa nei suoi confronti.
Ma – dietro le quinte – torna a spuntare l’ipotesi Di Maio prwemier, che convincerebbe di più il Quirinale, daot il peso politico maggio del leader dei 5Steqlle.
Un vertice segreto tra Di Maio e Salvini
Ancora in corso, fuori da Montecitorio, un incontro segreto tra i leader di Lega e M5S Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Al vertice, riferiscono fonti politiche, dovrebbe essere presente anche il premier designato dai due partiti, Giuseppe Conte.
Ma fonti del Carroccio smentiscono la presenza anche del giurista all’incontro.
E torna in ballo – vista la scarsa convinzione ocn cui è stata accolta la proposta del professor Conte – l’ipotesi di Di Maio premier.
All’esame dei due leader la composizione della squadra di governo che, a quanto risulta, sarebbe comunque completata mantenendo, allo stato, l’indicazione “divisiva” di Paolo Savona all’Economia. L’economista, già ministro con Ciampi, viene ritenuto ostile all’euro, avendoo definito “una gabbia”.
Sull’assetto della squadra il candidato premier e i due leader starebbero comunque facendo gli approfondimenti.
Ancoran non è fatta per il governo
Ancora non è fatta per il nuovo governo uscito dalle elezioni del 4 marzo. Dopo gli incontri di questa mattina di Mattarella con il presidente della Camera, Fico, e quella del Senato, Casellati, poco dopo le 13 è iniziato – lontano da Montecitorio – un vertice tra i leader di Lega e M5S Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
All’incontro, riferiscono fonti politiche, dovrebbe essere presente anche il premier designato dai due partiti, Giuseppe Conte. All’esame dei due leader – a qaunto si sa – la composizione della squadra di governo che, a quanto risulta, sarebbe comunque completata mantenendo, allo stato, l’indicazione di Paolo Savona all’Economia, che rappresenta una “grana” seria sulla strada della formazione del nuovo esecutivo.
Sull’assetto della squadra il candidato premier e i due leader starebbero comunque facendo degli approfondimenti, per evitare le eventuali bocciatura di Mattarella.
Stamattina due incontri al Quirinale
Il nome c’è, ora l’ultima parola spetta al Colle. Ieri, lunedì 21 maggio, uscendo dallo studio alla Vetrata al Quirinale, Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono dichiarati pronti, quasi con toni trionfalistici, a iniziare l’avventura di governo e a dare attuazione al contratto stipulato, dopo aver indicato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il nome del professor Giuseppe Conte come potenziale premier.
Situazione fluida
Tuttavia il presidente del consiglio non è un mero esecutore di contratti firmati dai partiti, ma il responsabile della politica del governo, di cui garantisce l’unità di indirizzo. Un’azione che in questa fase deve tener conto dei segnali di allarme sui conti pubblici e della salvaguardia dei risparmi degli italiani.
La situazione resta comunque fluida e, anche alla luce delle udienze di oggi con Fico, arrivato intorno alle 11, e Casellati (nella foto qui sopra), giunta verso le 12, un incarico non dovrebbe arrivare prima di domani, mercoledì 22 maggio, visto che nel pomeriggio Mattarella è atteso a Civitavecchia per la partenza della nave della legalità.
Convocati presidente di Camera e Senato
La strada verso il conferimento dell’incarico perciò è tutt’altro che in discesa. Anzi. I tempi si allungano e per questa mattina il Capo dello Stato ha deciso di convocare i presidenti della Camera, Roberto Fico, e del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, rispettivamente alle 11 e alle 12. Un atto di riguardo nei loro confronti, visto che nelle settimane scorse hanno avuto due incarichi esplorativi, per aggiornarli sugli sviluppi della situazione e per ascoltare le loro valutazioni. Il segnale che il momento è delicato e la crisi lungi dall’essere risolta.
Dubbi su conti pubblici e risparmi
Mattarella alle delegazioni di M5S e Lega non ha nascosto tutta la sua preoccupazione per i segnali di allarme che arrivano sui conti pubblici italiani e sui risparmi dei cittadini. Poi, di fronte all’indicazione di Conte per la carica di premier, una piccola lezione di diritto costituzionale, con il richiamo all’articolo 95 della Costituzione, che al presidente del Consiglio assegna un ruolo cruciale, in quanto dirige la politica generale del governo e ne è responsabile. Inoltre mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri.
Di Maio e Salvini concordi: “Fatto il nome del premier a Mattarella”, le notiie del 21 maggio 2018
Sembra molto soddisfatto Luigi Di Maio dopo l’incontro di oggi pomeriggio al Quirinale. Con il leader pentastellato sono saliti al Colle i capigruppo alla Camera e al Senato Giulia Grillo e Danilo Toninelli e il capo della comunicazione Rocco Casalino, come mostra il tweet lanciato sul sito della presidenza della Repubblica.
Uscendo dal Quirinale, Di Maio ha svelato finalmente il nome del candidato premier, dicendo “Giuseppe Conte sarà un premier politico di un governo politico, indicato da due forze politiche, con figure politiche al proprio interno. E soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate. No ai cambi di casacca, no a persone che vengono dal gruppo Misto e che entrano in altri gruppi. Non era questo lo spirito che volevamo dare al governo”.
Poco dopo il blog dei Cinquestelle conferma il nome di Giuseppe Conte, pubblicando un commenti di Luigi Di Maio, come vedete dall’immagine qui sopra.
Il Quirinale stasera non parlerà
Mattarella stasera non parlerà, neppure con una nota. La replica ufficiale è attesa per domani mattina.
Potrebbe essere convocato il professor Conte al Quirinale.
Le dichiarazioni di Salvini
Poco dopo il Quirinale ha mostrato anche l’incontro di Mattarella con la delegazione di Salvini e della Lega Nord. Anche il leader leghista ha confermato di aver indicato il nome del rpesidente del Consiglio a Mattarella. Poi ha respinto le critiche che arrivano dall’Europa: “Nessuno ha niente da temere, anzi. Vogliamo un governo che metta l’Italia al centro, prima gli italiani”. Sono i temi della campagna elettorale leghista”. “Siamo pronti a iniziare – ha concluso Salvini – abbiamo affidato a Mattarella le nostre speranze”.
Di Maio ha percorso un breve tratto a piedi prima di entrare al Quirinale ed è stato salutato da alcuni cittadini che lo festeggiavano.
“È un momento storico” – ha detto Di Maio, aggiungendo “oggi nasce la terza repubblica”. E alle critiche che gli sono state fatte dall’estero ha detto: “Fateci partire, poi ci criticate”, ha aggiunto con un accattivanete sorriso. Di Maio non ha fatto nessun nome, ma in molti sono convinti che anche dopo l’incontro con Mattarella esce rafforzato il nome di Giuseppe Conte come premier (nella foto qui sotto Di Maio e Conte insieme in un recente convegno)
I due partiti al Quirinale
Movimento 5 Stelle e Lega Nord si presenteranno oggi pomeriggio al Quirinale con l’ipotesi già definita di un governo giallo-verde. I primi saranno alle 17.30 Danilo Toninelli e Giulia Grillo, rispettivamente presidente del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle del Senato e della Camera, accompagnati da Luigi Di Maio. Seguiranno alle 18 Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti, al vertice dei gruppi leghisti di Senato e della Camera, con loro ci sarà da Matteo Salvini.
Qui dovrebbe essere ribadito il nome di Giuseppe Conte (nella foto in apertura con Di Maio) che i due leader porteranno a Mattarella. Conte, nella sua materia, il diritto privato, è un nome importante, con un lungo curriculum e esperienze internazionali da Yale a Cambridge alla Sorbona. Politicamente invece Giuseppe Conte è un homo novus.
Avvocato cassazionista, docente a Firenze, oltre che a Roma, negli anni scorsi ha avuto simpatie renziane, prima di avvicinarsi al M5S.E proprio Renzi ha cercato di stroncare la candidatura: “Conte chi? L’amico di Maria Elena Boschi?”, ha detto ieri.
L’allarme dello spread
Intanto oggi è arrivato un segnale allarmante dall’economia: lo spread è volato a 180, una soglia mai toccata dopo l’estate 2017. Ma occorre attendere la formazione del governo per vedere se rassicurerà i mercati.
“Chiuso l’accordo politico”
“Io e Salvini abbiamo chiuso un accordo politico. Ovviamente le prerogative sono ora del presidente della Repubblica, sceglierà lui i passaggi da fare”, ha detto ancora Di Maio. “Prima di spread e dei parametri di Bruxelles vengono i cittadini italiani – ha sottolineato il leader M5s – con i loro diritti essenziali. E se dovremo pretendere qualcosa in Europa non andremo col cappello in mano ma chiederemo i margini per poter spendere come seconda forza manifatturiera in Europa e che da 20 miliardi e ne vede rientrare 10-12”.
Un superministero lavoro-economia
“Abbiamo chiesto che il ministero dello sviluppo economico con dentro quello del Lavoro sia un super ministero per risolvere i problemi degli italiani vada al Movimento 5Stelle insieme a tanti altri e alla possibilità di guidare questo cambiamento”.
Io e Di Maio nel governo? “Siamo disponibili a metterci la faccia”, ha detto ancora il leader della Lega Nord Salvini.
Fdi nel governo? “A me piacerebbe, in un governo che vuole cambiare regole, ci starebbe bene, ma non posso far violenza a nessuno”.
Ancora nessuna conferma su Conte
Nessuna conferma ufficiale arriva né dalla Lega né dal M5S ma nelle ultimissime ore il ballottaggio tra Conte e Andrea Roventini, entrambi candidati ministri del Movimento starebbe vedendo in vantaggio il docente di Diritto Privato fiorentino e membro del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Su Conte, a dispetto di Roventini, ci sarebbe anche il placet della Lega.
Di Maio e Salvini nel governo
L’accordo, a cascata, è molto avanzato anche sulla squadra dei ministri. Favoritissimo Giampaolo Massolo agli Esteri mentre Luigi Di Maio e Matteo Salvini sarebbero diretti il primo al Ministero dello Sviluppo Economico-Lavoro (il M5S ha proposto l’unione dei due dicasteri) e il secondo all’Interno.
Le notizie di domenica 20 maggio
Ultime trattative tra Lega ed M5s per il governo giallo-verde. I due movimenti sono stati convocati per domani pomeriggio al Quirinale.
“Stamattina – ha detto Matteo Salvini durante un comizio a Fiumicino e parlando dell’incontro avuto con Luigi Di Maio – abbiamo chiuso l’accordo sul premier e sulla squadra di ministri. Speriamo che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani”.
Il faccia a faccia, durato poco più di un’ora, è terminato all’ora di pranzo ed è stato tutto incentrato, si apprende in ambienti politici, sul nodo del premier e sulla squadra di governo. Nel corso della giornata i due leader hanno avuto anche una serie di contatti telefonici.
Domani gli iatliani potranno sapere su cosa hanno raggiunto l’accordo.